10 novembre

Con la simpatica e allegra famiglia di Stefano e Antonella, bolognesi che navigano su Cautha, prendiamo l’autobus delle 1020, perché a loro piace dormire, per visitare Modica. Ammiriamo a lungo in silenzio, appoggiati con i gomiti alla balaustra del terrazzo panoramico di Via Pizzo, la sterminata distesa di tetti in coppi del centro medievale di Modica, una delle più affascinanti cittadine della Sicilia meridionale. Notiamo come, presa singolarmente, ciascuna casa verrebbe considerata una miserevole catapecchia. Nell’insieme però anche i ruderi possono apparire meravigliosi. È il caso di Modica. Visitate alcune chiese in stile barocco fra cui spiccano indubbiamente la chiesa di San Giorgio e la chiesa di San Giovanni Evangelista, rotoliamo giù per il labirinto di vicoli. Luana, vincendo la sua proverbiale timidezza, si ferma a chiacchierare con un simpatico vecchietto dalla lunga barba, che poi scopriamo essere più giovane di noi, che sta confezionando dei bastoni con rami d’ulivo. Da qui in poi Luana sorregge il suo incedere con un elegante bastone, omaggio del “vecchietto”, sotto gli occhi allibiti dei passanti. Al fruttivendolo che le chiede quale uso ne faccia risponde che é per ammansire il marito …A Modica bassa imbocchiamo Corso Umberto I, un ampio viale fiancheggiato da eleganti palazzi, bar e boutique dove assaporiamo la vivace atmosfera locale. Sosta d’obbligo all’Antica Dolceria Bonajuto dove con un certo scetticismo svizzero degustiamo della cioccolata davvero eccellente il cui segreto che abbiamo carpito sotto tortura della commessa é costituito dall’impasto a freddo (non più di 45°) del cacao. È ormai il tramonto. Gli ultimi raggi di sole illuminano la torre dell’orologio che ci ricorda l’autobus per Ragusa. Perdiamo per un soffio quello delle 1620. Ma come sempre ci siamo detti : nulla avviene per caso. L’attesa sulle panchine della pensilina dell’autobus delle 1710 é ricca di spunti interessanti. Scopriamo infatti che anche Antonella e Stefano si interessano come noi di Energia Universale.

 

Luana e Romano