13 novembre

Per la prima mano di vernice al supporto del radar, anche oggi, con i suoi abiti da lavoro, Luana sale sull’albero di mezzana. Carta vetrata, pennelli, barattolino di vernice, straccio, acetone. Tutto é contenuto in una borsetta nera che scherzosamente abbiamo battezzato “Louis Vuitton”. Al momento dello stacco dal pozzetto, issata dalla drizza che di solito utilizziamo per la carbonera (una vela leggera che viene impiegata con vento al traverso), Luana se ne va quindi con la sua “Louis Vuitton” e per buona parte della mattinata rimane sospesa per aria a carteggiare, pulire e verniciare. Alle 1100 interrompiamo i lavori per presenziare ad un appuntamento al quale non possiamo mancare. Il barbecue organizzato dal marina quale benvenuto per tutti gli yachties che sverneranno qui fino a primavera. Tutto é pronto. Ombrelloni per riparare dal sole ancora martellante. Griglia fumante sulla quale Emilio, il meccanico del cantiere nautico, dà ottima prova di sé cucinando delle squisite salsicce al finocchietto. Tavoli apparecchiati, un grande buffet fornito dalla panetteria e dal ristorante del marina, nonché le bibite servite dal bar Lounge. Salvo, il cameriere, precisa che quest’anno si sono attrezzati, dal momento che lo scorso anno sono stati consumati ben sei barili di birra e alla fine alcuni yachties alticci hanno perfino svuotato lo sgocciolatoio della spina. Alla spicciolata, verso mezzogiorno, arrivano quasi tutti. Nonostante l’età media superi quella del pensionamento, ci sembra di vedere una festa di giovani goliardi che a tutto pensano tranne che al loro tramonto in una casa per anziani. Come biasimarli. Al riguardo calza a pennello la divertente descrizione  dell’amica Antonella che con Stefano naviga su Cautha ( cautha16.wordpress.com ) :

“Non serve nascondersi dietro un dito. Invecchiare non piace a nessuno, soprattutto se rovistando tra le pagine del vocabolario si legge: vecchiaia è l’età del tramonto, della fine delle speranze, del declino.
Nessuna sorpresa quindi se i primi capelli bianchi gettano più di una persona nel panico.
Eppure…
Fino a qualche tempo fa l’immagine riflessa e contraria che  mi veniva in mente di fronte allo spettro di un vecchiaia sola e triste era quella rubata da uno splendido film. Gli occhi allegri, stupiti, grati e affamati dei protagonisti di Buena Vista Social Club, in visita a New York. Una vecchiaia senza ombra di tramonto, beffata dalla musica e dal loro talento, elementi, però, difficilmente condivisibili.
Poi, siamo arrivati qui, in questo porto stracolmo di “livingboard”, con una netta maggioranza di rappresentanti della terza età. Vecchietti claudicanti che passano tutto il giorno a leggere nel pozzetto della barca con la copertina di lana sulle ginocchia?
Macché.
Più scatenati e organizzati di una banda di contemporanei ventenni, si travestono per Halloween, fanno ginnastica sulla spiaggia alle otto del mattino, improvvisano gruppi musicali, noleggiano pullman per andare alle serate jazz di Ragusa, programmano le prossime crociere estive nel Mediterraneo ma non disdegnano l’Atlantico e, più in generale, sembrano ignorare i cambiamenti incisi nel corpo ed entrano in barca salendo da scalette improbabili e programmano la traversata atlantica mettendo in conto i farmaci salvavita con la stessa noncuranza con cui preparano la cambusa.

Il tempo è più clemente con chi parla inglese?
L’amore per il mare rende più forti?
Sono immaturi ed incoscienti?
Sono solo spudoratamente fortunati?
Liberi di pensarla come volete.

Io apprezzo il loro entusiasmo e, soprattutto, li ringrazio per farmi sperare che
…chi ama profondamente non invecchia mai neanche quando ha cent’anni. Potrà morire di vecchiaia ma morirà giovane… (Romano Battaglia – Cielochiaro)”

Romano