12 marzo

Per mesi, lungo la linea che separa il cielo azzurro dal blu profondo del mare, ho osservato affascinata la sfilata di navi grandi poco più di una ghianda. Chi l’avrebbe mai detto che dopo una splendida estate e un mite autunno, l’inverno, per noi, si sarebbe trasformato in tragedia.
Dopo avermi strappata dal ramo, Katia mi ha spazzolata sotto l’acqua corrente e insieme alle mie compagne mi ha fatto bollire a fuoco lento per quaranta minuti. Ci ha poi lasciate raffreddare. Eravamo esauste, flaccide. Improvvisamente, un chiassoso turbinio di gente ha fatto irruzione in cucina. Pareva una di quelle adunate di studenti. L’età - però - non era quella. A giudicare dall’allegria che regnava, avrei detto vecchi amici attirati dal dolce profumo di agrumi. La magica ospitalità di Katia ha così trasformato un incontro improvvisato fra sconosciuti. Gli equipaggi di Cautha, Zoomax, Larosa e A Go Go, hanno colto al volo l’offerta di riunirsi per confezionare marmellata di arance. Così, fra un racconto di mare e l’altro, complice anche qualche bottiglia di vino, noi siamo state finemente tagliuzzate, mescolate a zucchero di canna (30%) e fatte cuocere per altri cinquanta minuti prima di venir introdotte a forza in uno stretto vasetto di vetro dal quale a cucchiaiate siamo uscite poco dopo per ritrovarci fra le fauci di questi goliardici golosoni.

 

Romano