25 aprile

 

Quasi un lustro di navigazione a cavallo dell’Equatore, in un ambiente prevalentemente tropicale ci aveva dato l’illusione che la barca fosse il nostro legame con il clima temperato e il mare invitante. Nonostante l’inverno siciliano si sia rivelato mite, l’illusione si é infranta. Questa prima esperienza in Mediterraneo ci insegna che la brutta stagione si concilia poco con la vita a bordo. Temperatura e umidità limitano le libertà alle quali ci eravamo ormai abituati. Un tuffo al risveglio, abiti leggeri, piedi scalzi, osteriggi sempre spalancati per catturare un refolo rinfrescante. L’inverno mediterraneo ti preclude la possibilità di trascorrere ore in acqua a spiare e inseguire i pesci e ti costringe a rimanere tappato in dinette ad asciugare le gocce di condensa che punteggiano gli oblò e grondano dal soffitto. Quando fai capolino dal tambucio sei come avvolto in una camicia di forza. Cerata, pile, quanti, stivaloni e berretto di lana. La spesa di elettricità del marina, complice il consumo dei riscaldamenti di bordo e del boiler, incide sul budget mensile. Ed ecco che il primo bilancio di un inverno in Mediterraneo ti pone di fronte a un dilemma : riprendere la navigazione verso i mari del sud, o metter radici in terra ?

Romano