13 giugno
I fari e le luci delle Eolie sfumano a poppa come le esalazioni sulfuree di Vulcano da dove abbiamo mollato gli ormeggi in serata per far rotta sullo stretto di Messina.
A dritta sfilano le luci della costa siciliana fra Capo di Milazzo e Capo Peloro. La luna e le stelle ci scortano in questa tranquilla navigazione notturna. Il vento soffia da ovest sui 15 nodi. Con il genoa tangonato procediamo, vento in poppa. Dovremo rallentare per imboccare lo stretto non prima delle 0400, quando la stanca di corrente passerà il testimone dalla corrente entrante a quella uscente; l’enorme massa d’acqua che si riverserà dal Tirreno allo Ionio. A partire dalle 0600 dovremmo già beneficiare di una corrente favorevole sui 4 nodi, niente male. La radio VHF lancia avvisi di burrasca tutt’attorno. Dalla Corsica (forza 9) alla Sardegna e canale di Sicilia (forza 8) alla Sicilia occidentale (forza 8). Soltanto la costa est della Sicilia, dove per fortuna ci troveremo da domani, sembra essere risparmiata.
Per giovedì dobbiamo però trovare un porto sicuro. Le previsioni (da queste parti sovente poco attendibili) anticipano un peggioramento. Mentre scruto all’orizzonte a prua per avvistare eventuali navi, mi annuso il polso. Malgrado un bagno in mare e una doccia, l’odore di zolfo lasciatoci dai fanghi vulcanici nei quali ci siamo immersi questo pomeriggio, é rimasto intenso.
Romano