20 giugno

 

La vetta dell’Etna fa capolino dalla corona di nubi basse che lo circonda. È il saluto della Sicilia che così generosamente ci ha ospitati per ben 8 mesi, ed é un arrivederci al prossimo autunno quando di nuovo ormeggeremo A Go Go al Marina di Ragusa. Rotta 90°. Da stamane alle 0800 abbiamo alzato le vele. Destinazione Grecia, dove trascorreremo l’estate fra le Cicladi e il Dodecaneso. Ma mentre la costa siciliana scompare a poppa e le vele catturano il vento da nord, ognuno per proprio conto, gustandoci un cestone di ciliegie appena comperate al mercato di Siracusa, tiriamo mentalmente le somme del nostro soggiorno in Sicilia.
E’ un vero peccato che per i giramondo e per chi - come gli amici di Cautha - vive perennemente in barca, l’Italia, dal punto di vista della nautica da diporto, sia a dir poco proibitiva nella bella stagione. Pagare 120-140 euro al giorno per un posto barca in marina o 60 fino a 100 euro al giorno per una boa, é possibile solo per chi trascorre a bordo soltanto un breve periodo di vacanza e poi torna al proprio lavoro. Al momento, la Grecia, con i suoi innumerevoli ridossi, le sue baie protette e i porticcioli a 10 euro a notte, incarna il modello di riferimento al quale aspira chi naviga per lunghi periodi senza conseguire un reddito dal proprio lavoro. Speriamo che così rimanga, perché se anche la Grecia dovesse diventare avida e aumentare i prezzi alla stregua di Italia, Spagna, Francia, Croazia e Turchia, il Mediterraneo diventerebbe un mare accessibile solo a quanti hanno ampie disponibilità finanziarie. Agli altri non resterebbe che navigare in Pacifico e Indiano. Una triste prospettiva per quanti sono disposti a sacrificare ogni comfort e a condurre una vita semplice ed essenziale pur di assaporare la libertà d’andar per mare.
Al di là di questo inciso, abbiamo gli occhi ancora pieni delle città barocche, delle acropoli, del panorama da Erice, delle scogliere zeppe di gabbiani delle Egadi, della Cappella Palatina di Palermo, dei vulcani delle Eolie e dei vicoli medievali di Siracusa. Un condensato di meraviglie visitato al passo di corsa, tanto che i ricordi si accavallano e si imbottigliano nella nostra memoria come al casello autostradale nell’ora di punta. Ma quel che ancor di più ci ha fatto apprezzare la Sicilia e ci ha riempito il cuore sono gli incontri con la gente di qui. Aperta, ospitale, generosa e solare.


Romano e Luana