20 luglio
Enrico tentenna esitante prima di calcare la passerella che collega il molo al suo Grand Soleil 52. Ottant’anni superati da un po’. Il suo stato di forma apparente lascia presagire che presto la navigazione autonoma sulla sua barca gli sarà preclusa. La moglie Fernanda - di alcuni anni più giovane - acida e arcigna lo apostrofa senza tregua. “Collega il cavo elettrico alla colonnina”; “Vai alla reception a prendere la chiave”. Quando poi per sbadataggine, lui carica il credito di energia elettrica sulla colonnina opposta a quella dove ha collegato il cavo, Fernanda lo rimbrotta “ma allora sei proprio rimbambito”. Impassibile, con aria vacua e rassegnata, rimedia lentamente, con il piglio di quello che queste cose le avrà fatte migliaia di volte e che ora constata amaramente, disperatamente, di non essere quasi più in gradi di farle. Questo quadretto ci torna alla mente mentre ammiriamo il tramonto e ci confronta malinconicamente con il momento in cui sarà ora di dire basta. Presto o tardi, tocca a tutti. Saremo in grado di riconoscerlo in tempo ? Tenteremo di procrastinarlo, aggrappandoci alle nostre decrescenti capacità residue ? Sono parecchie le analogie con la licenza di condurre un veicolo a motore. C’é chi spontaneamente, a un dato momento, vi rinuncia. C’é invece chi non accetta di essere privato di questo strumento di libertà e indipendenza. Per il momento, non possiamo far altro che scacciare l’ipotesi come si fa con un brutto pensiero, consapevoli però che diverrà prima o poi ineluttabilmente certezza. L’importante é saperlo accettare serenamente, memori e grati di quanto la barca e la vita ci hanno regalato.
Romano