21 settembre
Alle quattro del mattino uno scroscio di pioggia ci sveglia di soprassalto costringendoci a chiudere gli oblò. Siamo all’ancora nella baia di Pandeli, isola di Leros. Da un vicino bar riecheggiano urla di giubilo, la musica si alza di volume. Comprendiamo l’esultanza dei greci che dopo almeno cinque mesi di siccità vedono precipitare le prime gocce d’acqua. Per vegetali, animali e umani, accumunati da un’arsura pesante e soffocante, quest’acqua é liberatoria, benefica e benedetta. Maria, la nave cisterna, per tutta l’estate ha percorso senza sosta il Dodecaneso in lungo e in largo per approvvigionare d’acqua le isole rimaste senza la benché minima riserva. Quante volte, anche su isole importanti come Patmos, le macchine per il caffè sono rimaste spente, i gabinetti intasati, i denti lavati con acqua minerale.
Ma l’acqua - quella di mare, stavolta - mette a proprio agio la nostra sirenetta Natasha. Imbarcata a Kos lunedì scorso, oggi, a Lipsi, grazie alla disponibilità del nostro amico Jens, ha inanellato ben tre spettacolari immersioni. Due di carattere archeologico, fra anfore antiche d’ogni foggia e dimensione; una in grotta, con dei meravigliosi giochi di luce in un’acqua limpidissima. Davvero una bella giornata zeppa di emozioni.
Romano