28 ottobre
Ad osservare la Sicilia vien proprio voglia di assaporare il privilegio di viverci. Lo scorso anno, a dicembre, facevamo ancora il bagno in mare. Gli amici che ci telefonavano chiedevano : “Ma c’é il sole ? Non mi dire ! State pranzando in pozzetto !”. Con il ribollire delle sue pentole che ricordano l’Etna e preparano cibi meravigliosi con ingredienti semplici forniti direttamente da Madre Natura, ti prende per la gola e ti rapisce. Ogni popolo ha un suo personale quoziente di generosità che nel caso dei siciliani si può senz’altro misurare con l’offerta di cibo e con l’impareggiabile livello di creatività con il quale lo confezionano, condiscono, insaporiscono e offrono in quantità incontenibili.
Con i suoi angoli dalla bellezza abbagliante, la Sicilia ti commuove fin nelle viscere. È un’isola dove anche l’anima si nutre. Certo, per gustarla appieno, se non si vuol patire, bisogna liberarsi del tipico affanno nordico e accettare pazientemente e di buon grado il disservizio, la lentezza, i rinvii, i ritardi. La ricompensa é dietro l’angolo. Gente ospitale, generosa, pronta a condividere le bellezze e i prodotti di quest’isola incantevole con chi li sa apprezzare e sa entrare in sintonia con il contesto.
Romano