Bar e ristoranti dei porti sono luoghi privilegiati per incontri di tutti i tipi dai quali scaturiscono storie incredibili e divertenti.
Naviganti e marinai raccontano di esperienze singolari. Ecco qualche esempio.
Il capitano di una barca da charter in Croazia, salpando l’ancora per trasferirsi in un’altra baia aggancia qualcosa che assomiglia a un cadavere avvolto nella plastica. Per evitare chilometrici interrogatori che avrebbero compromesso la vacanza dei suoi clienti, ributta furtivamente l’ancora a mare in modo da liberarsi dell’imbarazzante fardello e, motore avanti tutti si dilegua.
C’è poi la storia di una ricca signora ottantacinquenne arrivata da chissà dove su uno yacht di 25 metri con equipaggio e gigolò ventiquattrenne. Le effusioni amorose del vigoroso compagno le procurano la rottura di una costola che costringono lo yacht ad una momentanea pausa di convalescenza ...
Delle numerose superstizioni marinaresche quella secondo la quale un ombrello a bordo porta sfortuna, ha trovato un testimone pronto a confermarla. Organizzata una gita in motoscafo, per ripararsi dal solleone una partecipante ha portato con sé un ombrello. Appena guadagnato il largo il motoscafo rimane senza carburante a parecchie miglia dalla costa. A nulla valgono i tentativi di chiamare soccorso con il cellulare. Non c’é campo. Non resta che impugnare i remi e avvicinarsi sufficientemente a riva per ricevere il segnale e chiamare soccorso.
A volte alcune storie hanno anche un pizzico di magia, come quella dell’anziano che tutti i giorni si recava in bicicletta nella zona del porto per pescare. Per non farsela fregare la attaccava ad un palo con un bel lucchetto. Ecco che un giorno la bici non c’é più. Il catenaccio rimane però misteriosamente intatto e chiuso sul palo. Quando l’anziano arriva sul posto e vede il lucchetto esclama : “E chi l’é ? Houdini ?”
Crew A Go Go