Il diario di viaggio
Magic moments
6 giugno
Il guano dei gabbiani come glassa bianca sulle rocce illuminate dagli ultimi raggi. Seduti a prua assaporiamo i magici istanti del tramonto. Profumo di mare e musica soft. Gli schiamazzi del vicino yacht a motore di francesi in vacanza si sono spenti grazie ai bocconi preparati dal cuoco greco. Tintinnio di bicchieri. Sulle rovine della torre d’avvistamento saracena gli uccelli salutano il sole. Giallo intenso, arancio, rosso, violetto. Fra una manciata di sabbia nella clessidra il testimone passa alla notte che si annuncia amica. Giusto il tempo di gettare un’occhiata all’orizzonte. Il profilo delle Eolie, appena visibile sopra la linea dell’orizzonte nel vapore serale. A domani. All’alba si salpa per Vulcano.
Romano
Incontri per mare
3 giugno
Baciata dal sole al tramonto, la cittadina di Cefalù sembra sorridere, al nostro arrivo. Nella baia antistante il porto gettiamo l’ancora e ci guardiamo attorno. Paesaggio incantevole. I partecipanti a una regata stanno rientrando in fila indiana al marina. Gli incontri per mare sono sempre gioiosa occasione di festa. Lo abbiamo vissuto tante volte in Atlantico, Pacifico e Indiano, allorché le rotte di equipaggi conosciuti in precedenza tornavano “per caso” (ma il caso esiste ? più di un dubbio ce l’abbiamo, dopo questo lungo viaggio) a convergere inaspettatamente in qualche baia. Il Mediterraneo non é da meno. Nella baia di Cefalù abbiamo il piacere di ritrovare l’amica Cristina sul suo Blitz. Grande navigatrice, condivide generosamente la sua passione per il mare coinvolgendo “ragazzi persi” in crociere o regate (Associazione Il Sorgitore). A Cefalù sta appunto disputando una regata. Nonostante una potente bronchite é qui, con l’equilibrio e la modestia di sempre.
Romano
Ritorno a Palermo
2 giugno
Il conta passi che Antonella ha dimenticato in barca (cosa se ne farà poi, in barca, di un conta passi …) avrebbe sicuramente totalizzato almeno 14 km. Li abbiamo percorsi tutti a piedi questo pomeriggio, dopo aver salutato gli amici Franziska e Christoph, per le strade di Palermo come attraverso una pista di guerra. Schivando voragini nell’asfalto, mucchi di rifiuti nauseabondi, chinandoci sotto le fronde degli alberi da marciapiede verosimilmente potati da nani da giardino, e saltellando fra le cacche di cane con cui le vie di Palermo sono chiazzate. L’IPhone, estremità del braccio destro proteso in avanti di Stefano, ci guida attraverso il dedalo di vicoli che conduce a Palazzo Reale sede della Cappella Palatina. Un magnifico gioiello religioso, un intreccio bizantino, islamico e latino che condensa in sé la vera essenza della storia siciliana : l’incontro aperto e senza pregiudizi fra culture.
La sottostante mostra di Antonio Ligabue dal titolo “Tormenti e incanti” completa la nostra opera di acculturazione quotidiana. Soddisfatti, tutti doloranti con le gambe che sembrano mazze e Stefano che ha le allucinazioni da gelato alla nocciola, facciamo rientro in barca fra i miasmi di urina e pesce marcio che emanano dal selciato unto di vecchiaia e languido lassismo di quest’unica e affascinante Palermo.
Romano
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