Il diario di viaggio

15 agosto

 

Partiti all’alba dalla baia di Panormitis, a sud ovest dell’isola di Symi, nello spazio di 4 ore abbiamo cambiato l’assetto delle vele almeno una dozzina di volte. L’equipaggio femminile (praticamente, Luana) comincia a mugugnare. Cosa possiamo farci se il vento continua a cambiare direzione e intensità ? Per quanto é volubile e capriccioso avrebbero fatto meglio, almeno qui in Mediterraneo, ad affibbiare al vento un appellativo femminile. “La venta” sicuramente più appropriata a questi flussi d’aria che mutan d’accento e di pensier.


Romano

16 agosto


La spiaggia a sud del marina di Kos non ha nulla di particolarmente attraente, anzi. Spalle al mare, a destra c’é un cantiere nautico che a giudicare dalle condizioni pietose delle barche presenti si direbbe più l’anticamera di un cimitero per relitti; a sinistra, due bar che cercano di proteggere la sottile riva dalle grinfie del mare ammucchiando sacchi di plastica riempiti di sabbia che dal profilo estetico fanno rabbrividire, ma dal profilo pratico consentono di appoggiare almeno un paio di zampe delle sdraio sulle quali si mettono a rosolare alcuni giovani turisti nordici. Il tratto di spiaggia fra il cantiere e i bar é per contro pubblica e si rivela meta quotidiana di parecchi greci in cerca di refrigerio e di contatti.
Di buon mattino, é l’ora degli anziani. Vecchiette vedove vestite di nero si spogliano con discrezione al riparo dei massi che formano il frangiflutti e indossati i costumi neri che sono precursori dei burkini, raggiungono le loro amiche per una lunga chiacchierata di gruppo immerse fino al collo. Ometti male in arnese si avvicinano alla riva zoppicando e arrancando, finché, piedi nell’acqua, si lanciano per una nuotata fra i flutti dopo aver gettato platealmente il bastone sulla spiaggia come per liberarsi del loro handicap. Gli “habitués” si arrogano pure il diritto di incatenare le loro seggiole alle piante. A metà giornata, ecco i giovani in vacanza dalla scuola. Scherzi, schiamazzi, spruzzi di gruppo, occhiate furtive alle ragazze e tuffi temerari dalle rocce per attirarne l’attenzione. In serata é l’ora delle famiglie. Munite di ogni sorta di aggeggio galleggiante. Noodels (una specie di spaghetto gigante fatto di gommapiuma), ciambelle e materassini gonfiabili che al primo colpo di vento sfuggono al controllo e prendono il volo rotolando all’impazzata sulla superficie del mare verso il largo dove, di tanto in tanto, qualche pescatore li raccatta per farne dono ai propri figli. Stessa spiaggia, stesso mare, chissà quante cose avrebbero da raccontare.

 

Romano

14 agosto


La nostra amica Antonella lo avrebbe definito borioso e spocchioso. Il nostro vicino di barca, inglese, tenta di impressionarci facendoci notare con alterigia che domani tornerà a casa e alla guida della sua industria dopo ben tre settimane di vacanza. Quando, interrogata in proposito, Luana gli rivela che vagabondiamo per mare ormai da 5 anni, arrossisce, scompare sotto coperta e non lo vediamo più per tutto il giorno. L’episodio ci riporta alla mente la storiella del pescatore letta da qualche parte tempo fa.

Romano

 

Un ricco industriale del nord rimase inorridito vedendo il pescatore del sud pigramente sdraiato accanto alla sua barca a oziare e fumare la pipa. “Perché non sei in mare a pescare ?” lo apostrofò l’industriale. “Perché ho preso abbastanza pesce per oggi” rispose il pescatore. “Perché non ne prendi di più di quanto te ne serve ?” replicò l’industriale. “Cosa ne dovrei fare?” chiese il pescatore. “Potresti guadagnare più soldi” fu la risposta. “Così potresti comperare un motore per la tua barca. Allora potresti spingerti più lontano, in acque più profonde e prendere più pesce. Avresti abbastanza denaro per delle reti più lunghe che ti frutterebbero più pesce e più soldi. Ben presto guadagneresti abbastanza per possedere due barche … magari un’intera flotta. Allora saresti un uomo ricco come me”. “E allora, cosa farei ?” chiese il pescatore. “Allora potresti sederti e goderti la vita” rispose l’industriale. “Cosa pensi che stia facendo in questo preciso momento?” disse il pescatore soddisfatto.