Il diario di viaggio

25 aprile

 

Quasi un lustro di navigazione a cavallo dell’Equatore, in un ambiente prevalentemente tropicale ci aveva dato l’illusione che la barca fosse il nostro legame con il clima temperato e il mare invitante. Nonostante l’inverno siciliano si sia rivelato mite, l’illusione si é infranta. Questa prima esperienza in Mediterraneo ci insegna che la brutta stagione si concilia poco con la vita a bordo. Temperatura e umidità limitano le libertà alle quali ci eravamo ormai abituati. Un tuffo al risveglio, abiti leggeri, piedi scalzi, osteriggi sempre spalancati per catturare un refolo rinfrescante. L’inverno mediterraneo ti preclude la possibilità di trascorrere ore in acqua a spiare e inseguire i pesci e ti costringe a rimanere tappato in dinette ad asciugare le gocce di condensa che punteggiano gli oblò e grondano dal soffitto. Quando fai capolino dal tambucio sei come avvolto in una camicia di forza. Cerata, pile, quanti, stivaloni e berretto di lana. La spesa di elettricità del marina, complice il consumo dei riscaldamenti di bordo e del boiler, incide sul budget mensile. Ed ecco che il primo bilancio di un inverno in Mediterraneo ti pone di fronte a un dilemma : riprendere la navigazione verso i mari del sud, o metter radici in terra ?

Romano

25 aprile

Far da guida agli amici nella regione del ragusano, fra le meravigliose città barocche e le dolci, sconfinate colline di prati in fiore, ulivi e carrube, é un gran piacere. Con Chicca e Pepi abbiamo esplorato e gustato Ragusa Ibla, Scicli, Chiaramonte e oggi anche Noto. Ogni visita ci consente di scoprire qualcosa in più e di apprezzare maggiormente questa terra generosa e ricca, dove ovviamente non mancano prodotti succulenti e piatti squisiti.

 

Romano

11 aprile

Un opulento mendicante zoppica verso di noi sostenendosi con una stampella. Affacciatosi al finestrino ci propone il santino di Santa Rosalia a protezione del viaggio. 1 euro. A suo dire deve dar da mangiare ai bambini. Pochi capelli grigi assediano una consistente calvizie. Più largo che alto ci apostrofa “alla pari” mentre siamo seduti nell’abitacolo in attesa del traghetto che da Palermo fa rotta su Genova.
Decliniamo il santino come pure l’alternativa donazione di 50 centesimi. Si allontana bofonchiando una specie di maledizione.
Una decina di minuti dopo lo vediamo allontanarsi a passo lesto con la stampella sotto l’ascella. Un miracolo di Santa Rosalia …

 

La nostra permanenza “statica” in Sicilia volge al termine. Un’ultima fuga a casa per sistemare un paio di cose, poi, finalmente, dopo il lungo inverno Mediterraneo  A Go Go riprende a navigare. Non che la tappa forzata nel Ragusano ci sia dispiaciuta, anzi, si é rivelata una bellissima sorpresa. Ma A Go Go scalpita, ora che é stata rimessa a nuovo. Altre avventure ci attendono in Mediterraneo, Tirreno, Ionio ed Egeo.

Romano