Il diario di viaggio

22 ottobre

Siracusa - In vera fede - era patria di Archimede

che faceva gli scherzetti, muovendo gli specchietti

e ben presto tutti quanti, per mostrarsi più abbaglianti

con in mano uno specchino, ripetevano il giochino.

Un bel giorno Siracusa fu assediata, senza scusa

dalla flotta dei romani e Archimede e i suoi paesani

senza armi, poveretti, (non avean che specchietti)

si provano a pensare cosa mai potesser fare.

“Archimede” - disser tutti - “siamo belli che distrutti”.

Lui rispose dal suo alloggio “Chi mi dà il d’appoggio

mi vedrà, senza sudare, tutto il mondo sollevare! …

Non vorrete che all’assedio io non trovi il rimedio ! …”

Quindi urlando in lingua greca “Ho trovato!” disse “Eureka!”.

E parlando il suo dialetto disse “Mano allo specchietto!”

È notizia assai diffusa che, d’allora, a Siracusa, si creò una

guarnigione con lo specchio in dotazione !

(da Archimede Chi é - Vincenzo La Rocca; versi di Lucio Tomas)

Siamo arrivati a Siracusa

 

Romano

18 ottobre


Nell’oscurità delle sei del mattino sul molo di Navarino, dove per commemorare la celebra battaglia é ormeggiata anche un’unità della Marina Militare Greca, salutiamo con affetto Silvia. La vediamo allontanarsi come un gattino randagio, con il suo zainetto e il sacco dei rifiuti. Da tempo, Silvia sogna di visitare il Peloponneso. L’occasione é d’oro per noleggiare un’auto e realizzare il progetto della sua prima vera vacanza in solitaria. Da un lato ci dispiace perdere la sua interessante compagnia, ma d’altro lato comprendiamo questo desiderio di evasione. Abbiamo comunque la sensazione che la rivedremo presto, magari in Sicilia.

 

Romano


19 ottobre


Saltellando tra un groppo e l’altro cerchiamo di sfruttare al massimo i colpi di vento che caratterizzano queste mutevoli condizioni meteomarine. Ieri pomeriggio siamo anche stati sfiorati da due affascinanti trombe d’aria che ci hanno danzato attorno per una ventina di minuti. Di notte invece, calma piatta, con una splendida luna ad illuminare la rotta e gli ostacoli galleggianti. Un bancale di legno e un barile di ferro che fortunatamente riusciamo a scansare. I turni più pericolosi sono quelli di Giorgio che, o si addormenta o si imbosca da qualche parte, regolarmente richiamato all’ordine da Luana che non gli dà tregua. L’argomento diventa tema di ilare conversazione, visto che Giorgio nega spudoratamente, nonostante le prove fotografiche più che schiaccianti.

Ma é giunto anche il momento di riportare indietro di un’ora gli orologi e di ammainare la bandiera di cortesia greca, ormai provata dal gran vento che ci ha accompagnati durante tutta l’estate.

Quanti bei ricordi emergono mentre caliamo il vessillo blu e azzurro che condensa in sé l’essenza stessa di questo meraviglioso paese tutto cieli azzurri e case bianchissime. Grazie, Grecia, per quello che ci hai regalato anche questa estate.
Man mano che la voce di Olimpia radio si affievolisce sul VHF, diventa sempre più nitido il segnale di RTL sulle onde FM. Fa un certo effetto ascoltare il notiziario in lingua italiana.

Nell’alzare la bandiera di cortesia italiana pensiamo con grande simpatia e affetto alla Sicilia, terra ospitale e generosa dove fra poco più di 24 ore getteremo di nuovo l’ancora. Ed ecco che nuovamente, anche qui, ci ritroveremo a casa. “Home is where anchor drops”.

 

Romano