Il diario di viaggio
Mano all’agenda
2 dicembre
La prospettiva del nostro rientro a casa ci confronta con la necessità - per noi inusuale - di mettere mano all’agenda. Rovistiamo nello stipetto del materiale di cartoleria per riesumare la vecchia agenda cartacea, rimasta a riposo per un intero anno. Fra le pagine un po’ ingiallite e ondulate dall’umidità che odorano vagamente di chiuso e rievocano il passato di un Natale ormai affidato a brumose memorie, infiliamo man mano freschi appuntamenti per assicurazioni, dentista, tasse, visite e cene da amici che delineano e profilano gradualmente il nostro prossimo futuro e ci guideranno nell’arco delle giornate.
Un bel cambiamento rispetto alla vita di barca dove gli appuntamenti praticamente uno esistono. Mare, vento e meteo, ci indicano la rotta e - fra sorprese e imprevisti - accompagnano il momento. Qui e ora.
Romano
Dove inizia l’avventura
4 dicembre
Da chi volta pagina nella vita e decide di lasciare tutto per vivere in barca ci si potrebbe aspettare un cambiamento radicale di usanze, abitudini, valori, priorità, ecc. Per noi é stato così.
Scopriamo invece che fra i liveabord, i naviganti che vivono a bordo qui a Marina di Ragusa, c’é chi ha semplicemente traslocato, trasferendo tutto le abitudini, finanche le manie, dalla casa alla barca. Anziché sotterrare un nuovo seme notiamo che alcuni effettuano un trapianto delle radici. Questo approccio é ovviamente favorito dal contesto. In Mediterraneo si trovano infatti gli stessi articoli, più o meno gli stessi generi alimentari, gli stessi servizi, gli stessi divertimenti che ci fanno sentire “a casa”. Così, il britannico Robert ha acquistato un vaso di crisantemi gialli messo in bella mostra in pozzetto. I tedeschi Oscar e Franziska hanno decorato il loro catamarano con suggestive collane di luci natalizie. Lo statunitense Jack lavora al computer come faceva prima da casa e, allo stesso modo, si sbronza durante i fine settimana. Fred, svedese, porta a spasso il cane tutte le mattine, esattamente come fa da 12 anni. Addirittura l’e-commerce fa sì che in un paio di giorni Peter abbia ricevuto la friggitrice ordinata in Olanda presso il suo negozio di fiducia nella sua città d’origine.
Chi invece decide di uscire dal Mediterraneo deve giocoforza adattare costantemente il proprio stile di vita e le proprie abitudini ai sempre nuovi contesti che man mano incontra, pronto a rinunciare a tutto quanto diventa obiettivamente superfluo. Un modo diverso e più drastico di cambiare vita, di ritrovarsi spaesati, disorientati. L’uscita dal confortante e confortevole Mediterraneo, dove tutto é a portata di mano, ti costringe a “ricentrarti” di volta in volta dando prova di apertura, umiltà, spirito di adattamento, flessibilità e un pizzico di coraggio.
Per chi effettua una circumnavigazione, una volta lasciate le Canarie per la traversata Atlantica vale più che mai l’adagio “paese che vai, usanza che trovi”. Qui l’avventura ha veramente inizio. Buon vento Youth!
Romano
PS Youth é la barca dei nostri amici Sabrina e Giancarlo che si accingono a far rotta sui Caraibi
Stalker
30 novembre
Ogni villaggio, città, località del mondo ha il suo tipo strano. Marina di Ragusa non fa certo eccezione, anzi, un breve soggiorno da queste parti ti permette di osservarne alcuni. Denominatori comuni : disoccupazione e solitudine. In altre parole, tanto tempo a disposizione per bighellonare qua e là senza uno scopo preciso e tanto bisogno di dialogare e se possibile allacciare dei contatti, delle relazioni con qualcuno che possa dedicare del tempo. Intorno al mondo ci é capitato di incontrare qualche appannato, sfuocato, distante dalla realtà. In taluni casi é sufficiente bandire i pregiudizi e l’incontro si può fare interessante. Basta avere tempo e allora anche imbattersi in un randagio, un relitto di vita, può essere un arricchimento. Può però anche capitare, come ci é successo un paio di volte, che con l’andar del tempo, con l’intensificarsi degli incontri la relazione si faccia soffocante, eccessivamente assorbente per noi, anche se forse terapeutica o quantomeno confortante per lui. Dopo averci arpionati in occasione della gara di pesca disputata sul molo del porto circa un mese fa, l’ultimo nostro “zainetto” ci é saltato in groppa. Piccoli doni di verdura di stagione, qualche commissione, uno scambio di libri ed ecco che le visite si fanno quotidiane, le telefonate per mere banalità, numerose e insistenti. Come uno sparviero si aggira per il porto in bicicletta. Transita “per caso” quando siamo al bar o in palestra. L’altro giorno ci ha confessato di averci osservati a lungo dal molo dei pescatori mentre verniciavamo in coperta. Per ora, pazienza e compatimento, per quello che sembra essere un innocuo ancorché seccante disordine in solaio, hanno avuto la meglio. Non ci resta che dar prova del tatto necessario per scongiurare una rottura traumatica. La nostra imminente partenza dovrebbe giovare. Per ora, la gestiamo con calma alzando gli occhi al cielo per questa meteorite caduta a così poca distanza …
Romano
Pagina 45 di 49